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LA NOSTRA STORIA

Storicamente in Europa il Rito Orientale di Memphis si origina dall’iniziazione ai misteri egizi di Napoleone Bonaparte, del suo generale Jean Baptiste Kléber e di molti Ufficiali del suo esercito, iniziazione avvenuta nel 1798 presso la Piramide di Cheope, trasmessa da un anziano saggio egiziano.

Ritornati in patria gli Ufficiali dell’esercito napoleonico, l'egiziano Samuel Honis (membro di una Loggia del Cairo) e Gabriel Mathieu Marconis de Négre, assieme ad Alessandro Dumas padre, al Marchese de Laroque, a Hypolite Labrunie, a J. Petit ed altri, il 30 aprile del 1815 fondarono l’Officina “I Discepoli di Memphis”, Loggia Madre di quel contesto che di lì a poco si chiamerà Rito Orientale di Memphis. In Italia fu soprattutto a Palermo e a Catania che il Rito Orientale di Memphis prese forza e vigore per opera del barone Nicola Giuseppe Spedalieri (1812-1898) che in giovane età dimorò spesso a Marsiglia per curare gli interessi della famiglia, giacché la madre era francese e lì aveva delle proprietà. In Sicilia questo Rito si radicò così tanto che Giuseppe Garibaldi, già iniziato in massoneria nel 1844 presso la Loggia indipendente “Asilo de la Virtud” di Montevideo (Uraguay) e ricevuto Apprendista nella Loggia francese “Les Amis de la Patrie” l’8 agosto dello stesso anno, dopo lo sbarco per l’Impresa dei Mille, si fece iniziare a Palermo, assieme a Nino Bixio ed altri garibaldini, presso la Loggia “I Rigeneratori del 12 gennaio 1848” del Rito Orientale di Memphis, nella sede Massonica di Palazzo “Conte Federico”.

La titolazione della Loggia “I Rigeneratori” fece riferimento alla data d’inizio della sommossa di Palermo, la prima dei moti rivoluzionari del ’48 che infiammarono l’Italia, da Nord a Sud.

Il sogno di emancipazione del popolo e di uno stato liberale federale accomunò attivamente eroici e valorosi Fratelli come Carlo Cattaneo con le cinque giornate di Milano, Aurelio Saffi con la Repubblica Romana, Carlo Pisacane con lo sbarco di Sapri.

A Palermo Rosolino Pilo, Giuseppe La Masa, Francesco Crispi, Giacinto Carini, Francesco Bentivegna, Salvatore Spinuzza, i fratelli Francesco e Rosario Bagnasco, Pietro Tondù, assieme a molti altri Fratelli della Loggia “I Rigeneratori”, furono gli organizzatori dei moti siciliani del ’48.

Sei giorni prima la data del 12 gennaio, un manifesto annunciò lo scoppio della rivoluzione con quest’appello:

Siciliani! Il tempo delle preghiere inutilmente passò. Inutili le proteste, le suppliche, le pacifiche dimostrazioni. Ferdinando II tutto ha disprezzato; e noi, popolo libero, ridotto nelle catene e nella miseria, tarderemo ancora a riconquistare i nostri legittimi diritti? All'armi, figli di Sicilia, allarmi ! La forza di tutti è onnipossente: l'unione dei popoli è la caduta dei re. Il giorno 12 gennaio, all'alba, comincerà l'epoca gloriosa dell'universale rigenerazione.

…. Unione, ordine, subordinazione ai capi, rispetto a tutte le proprietà; il furto sia dichiarato tradimento della Patria e, come tale, punito. Chi mancherà di mezzi ne sarà provveduto. Con questi principi il Cielo asseconderà la giustissima impresa. Siciliani, allarmi !.

I moti si diffusero velocemente in tutta la Sicilia e Ferdinando II fu costretto a cedere ai rivoltosi, proponendo l’amnistia per i reati politici e la concessione di una Costituzione.

Il 25 marzo 1848 si riattivò il Parlamento di Sicilia ed il 10 giugno fu proclamata la nuova Costituzione del Regno di Sicilia che si richiamava a quella del 1812 abolita dai Borbone.

La speranza dei Siciliani durò pochi mesi. L’esercito borbonico, riorganizzato e al comando di Carlo Filangieri, già nel settembre del ’48 assediò Messina riconquistandola. Il 26 aprile del 1849 la flotta navale borbonica si presentò davanti a Palermo ingiungendo la resa e il 14 maggio Carlo Filangieri, via terra, prese possesso della città.

I principali ideatori della rivolta del 12 gennaio ’48, Andrea Mangeruva, Pasquale Calvi, Giuseppe Fiorenza, Domenico Angherà, Ferdinando Morroy, Antonio Coglià, G. Battista Cianciolo, Giuseppe Codini, Carlo Verde e molti altri, lasciarono l’isola mantenendo vivo lo spirito che li aveva animati, tanto che riorganizzarono in esilio nell'Isola di Malta il Rito Orientale di Memphis e la Loggia Madre. A molte riunioni organizzative partecipò anche Giorgio Tamajo.

Undici anni dopo, alcuni dei nostri Fratelli si ritrovarono a preparare il terreno per la spedizione dei Mille che ebbe il felice risultato che conosciamo.

Unificato il Regno d’Italia, nel dicembre del 1861, il Generale Garibaldi si contrappose a Filippo Cordova in seno alla prima Assemblea Costituente per l’elezione della carica di Gran Maestro del Grande Oriente Italiano di Torino, ricevendo solo 13 voti contro i 15 di Cordova. Approfittando dello smacco, il 17 marzo 1862 sei rappresentanti del Grande Oriente Scozzese di Palermo, tra i quali Francesco Crispi e Saverio Friscia, raggiunsero Garibaldi a Torino per conferirgli tutti i gradi dal 4° al 33° e gli offrirono la carica di Gran Maestro e Sovrano Gran Commendatore del G.O. di Palermo, stilando il seguente verbale:[1]

 

“Noi qui sottoscritti SS:.GG:.II:.GG:. del 33° ed Ult. G:. Francesco Crispi, Giuseppe Insenga, Saverio Friscia, Rosario Bagnasco e GG:.SS:. EE:.CC:.KK:. del 30° gr. Giovanni Brasetti e Salvatore Cappello, tutti sei nelle qualità di Commissari straordinari per mandato del Sup:.Cons:. nel giorno undecimo del primo mese del'anno di V:.L:. 5862 ci siamo presentati al Generale Giuseppe Garibaldi M:. a cui abbiamo conferito tutti i G:.Mas:. dal 4° al 33° gr. presentandogli la nomina di Pres:. del Sup:.Cons:.G:.O:. d'ltalia sedente in Palermo, col titolo di P.mo Sov:.Gr:.Com:.Gr:.Mae:.

Del presente pezzo di Arch:. se ne sono formulate numero sette modelli da rilasciare uno per ognuno dei signatari ed uno da rimanere negli Archivi del surriferito S:.C:.G:.O:. d'ltalia sedente in Palermo. Oggi il Diciassettesimo giorno del primo mese dell'anno di V:.L:. Cinquemila, ottocento sessantadue nella Valle di Torino.”

 

Dopo che il Generale Garibaldi accettò la carica offertagli dal Supremo Consiglio del Rito Scozzese di Palermo, fu nominato anche Gran Ierofante Onorario del Rito di Memphis, nel 1881 da lui dichiarato a Napoli unificato al Rito di Misraïm con un prematuro atto d’imperio emanato l’anno prima della sua morte, atto contestato per carenza di legittimità in quanto Garibaldi era insignito del solo titolo onorario.

E’ da notare, infatti, che il Rito Orientale di Memphis di Palermo non accettò l’atto decisionista garibaldino di unificare i due Riti. A Palermo rimase costante l’attività del Rito di Memphis non unificato, rafforzato da una Patente Costitutiva rilasciata nel 1876 dal Gran Ierofante del Rito Orientale di Memphis d’Egitto, Fr. Soluttore Avventore Zola, come riconoscimento ai Fratelli di Palermo della loro antica fede memphitica.

Così i Fratelli Gaetano La Loggia (1808-1889, Senatore del Regno e Ministro del Governo Provvisorio), futuro Gran Maestro del Supremo Consiglio del G.O. d’Italia sedente a Palermo, Giuseppe Colosi, futuro Gran Segretario, e Pietro Tondù di Carini, futuro Gran Tesoriere, furono i titolari di una Bolla di Fondazione senza data fissa, riconoscendo loro il potere di “fondare, quando e dove lo crederete, officine in tutti i gradi (dell’Ordine Memphitico, n.d.r.). Tanto privilegio per tutto il Regno d’Italia è accordato solo alla Valle di Palermo”.

Gli stessi Fratelli La Loggia, Colosi e Tondù furono anche membri del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato sedente a Palermo.

La doppia appartenenza al Rito Orientale di Memphis e al Rito Scozzese Antico e Accettato, testimonianza dei rapporti di amicizia e di collaborazione, si è ripetuta negli anni a venire, almeno fino agli inizi del 1900, con quasi tutti i membri del Sovrano Santuario di Palermo.

Nel 1882, deceduto Giuseppe Garibaldi, la massima autorità internazionale del Rito Orientale di Memphis ritornò in Egitto e, dopo la morte del Gran Ierofante Soluttore Avventore Zola, che conferì l’importante riconoscimento ai Fratelli di Palermo, l’italiano Ferdinando Francesco degli Oddi gli successe nel 1883 alla guida dei Riti unificati, rigettando e smentendo così le pretese successorie di Giovanbattista Pessina, maestro di scherma di Garibaldi che cercò di sopperire alle sue mancanze esoteriche con il tentativo di rettificare a suo modo i due Riti.

L’Oriente di Palermo fu un centro iniziatico tenuto in grande considerazione, tanto che uomini celebri di ogni parte d’Italia chiesero l’iniziazione al Rito Orientale di Memphis.

A titolo puramente esemplificativo, si citano alcuni nomi d’illustri Fratelli che scelsero di essere ricevuti nella storica Loggia Madre “I Rigeneratori” di Palermo:

  • Abate Domenico Angherà, iniziato nel 1848, in seguito fondatore della R:.L:. “Sebezia” all’Or:. di Napoli e organizzatore di Logge in Calabria;

  • Giuseppe Garibaldi, Nino Bixio e tutto lo Stato Maggiore delle truppe garibaldine, come già detto, iniziati nel maggio 1860;

  • Gaetano La Loggia, in seguito Senatore del Regno d’Italia e Ministro del Governo Provvisorio, nonché Gran Maestro del Supremo Consiglio del Grande Oriente d’Italia sedente a Palermo;

  • Eduardo Frosini (Dottor Hermes), nominato Membro Onorario nel 1888, successivamente fondatore del Rito Filosofico Italiano;

  • Arturo Reghini (Pietro Negri), iniziato nel 1902, illustre matematico e capostipite della Scuola Pitagorica alla quale fu introdotto dal Fr:. Amedeo Rocco Armentano (Ermete Cosentino - A.R.A.);

  • Marco Egidio Allegri, nominato in data 23/11/1923 Patriarca Gran Conservatore del Rito Orientale di Memphis per il solo Lombardo-Veneto, poi fondatore del Rito di Misraim e Memphis - Gran Santuario Adriatico;

  • Reginald Gambier Mac Bean, Console inglese e ultimo Gran Ierofante del Sovrano Santuario del Rito Orientale di Memphis di Palermo, che sospese i suoi Lavori nel 1926 per le insorte avverse condizioni politiche.

Palermo continuò a essere sede del Sovrano Santuario del Rito Orientale di Memphis per l’Italia che, dopo la morte del G:.M:. Gaetano La Loggia, fu presieduto dal Pot.mo Fr:. Salvatore Sottile, deceduto il 26 marzo1900, a cui successe nella carica il Pot.mo Fr:. Salvatore Martorana, eletto dal Sovrano Santuario il 4 aprile 1900.

A quell’epoca il Sovrano Santuario di Palermo continuò a intrattenere reciproci rapporti di amicizia e di riconoscimento con i Sovrani Santuari Internazionali di Egitto, Gran Bretagna, Irlanda, India, Africa Occidentale, Nuova Zelanda, Francia, Spagna, Romania, Belgio, Stati Uniti d’America, ed altri ancora.

Il 21 novembre 1901 il Sovrano Santuario d’Italia sedente a Palermo insediò nella carica di Gran Maestro del Rito Orientale di Memphis il Pot.mo Fr:. Paolo Figlia, cofondatore anche del Supremo Consiglio del R.S.A.A..

A Paolo Figlia successe il Fr:. Benedetto Trigona e, alla fine del ventennio del 1900, successe nella carica di Gran Maestro e Gran Ierofante il Ser.mo Fr:. Reginald Gambier Mac Bean, Console Inglese a Palermo, che in data 23 novembre 1923 nominò Patriarca Grande Conservatore ad vitam del Rito Orientale di Memphis per il solo territorio Lombardo-Veneto il Fr:. Marco Egidio Allegri di Venezia, il quale aggiunse dopo qualche anno una qualifica iniziatica per il Rito di Misraïm, divenendo così nel 1945 il padre fondatore del Gran Santuario Adriatico dell’Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphis.

Nel 1902, e per l’esattezza il giorno 11 novembre, l’inglese John Yarker venne insediato nella carica di Gran Ierofante e, dopo la sua morte avvenuta il 20/03/1913, come suo successore venne riconosciuto Gerard Encausse (Papus) che fino ad allora aveva presieduto il Gran Consiglio Generale dei Riti di Memphis e Misraïm istituito in Francia il 24/06/1908.

Nel 1926 il G.M. R. G. Mac Bean, costretto dalla persecuzione del regime fascista, assonnò ufficialmente il Rito di Memphis indipendente di Palermo, ma prima di farlo trasmise il deposito iniziatico ai Frr. della Società Teosofica, di cui egli stesso era membro, Curuppumullage Jinarajadasa e George Sydney Arundale. Inoltre Mc Bean lasciò il deposito in clandestinità ai Fratelli di Palermo Gaetano Arcara, Gaetano Sanalitro, Salavtore Mistretta e Pasquale Ragusa che, negli anni successivi la caduta del regime fascista, ripresero l’attività del Rito a Palermo.

Nel dicembre del 1944 venne risvegliato il Rito Orientale di Memphis ad opera dei Grandi Conservatori, fino allora in clandestinità,  Frr. Arcara, Ribolla, Ragusa e Mistretta. Venne nominato G.M il Fr. Gaetano Arcara a cui successe il Fr. Salvatore Mistretta. Dal 1954 al 1957 il Rito Orientale di Memphis fu presieduto dal Fr. Pasquale Ragusa (1/11/1899 –13/9/1968) che, figlio del Fr. Vincenzo, fu iniziato nel 1918 nella R.L. «Noos» di Palermo ove detenne il maglietto per 7 anni, dal 1944 al 1951. Pasquale Ragusa divenne anche Gran Maestro Aggiunto del G.O.I. dal 1953 al 1960. Prima del suo passaggio all’Or. Eterno, chiese ai suoi più cari Fratelli di costituire una nuova Loggia che ancora oggi porta il suo nome.

Grazie all’antico deposito originale ed ai rituali simbolici, ricevuti dai citati anziani Fratelli, 12 Frr. Maestri del R.A.P.M.M. hanno mantenuto attiva la storica e gloriosa Loggia Madre del Rito Orientale di Memphis «I Rigeneratori del 12 gennaio 1848», concretizzando il desiderio espresso dagli anziani Fratelli.

Oggi la continuità della Massoneria Simbolica praticante gli antichi rituali dei primi tre gradi del Rito Orientale di Memphis è ancora garantita all’Or. di Palermo e nel meridione d’Italia da un gruppo coeso di Fratelli e Sorelle che ornano le Colonne di alcune RR.LL. aderenti alla Gran Loggia Simbolica Italiana del R.A.P.M.M. (già G.L.I.R.E. Gran Loggia Italiana dei Riti Egizi).

 

Ritengo indispensabile fare notare la differenza nella denominazione dei Riti unificati Antico e Primitivo Rito di Misraïm e Memphis (A.P.R.M.M.), discendenza Bedarride-Filalete Abraham-Allegri, diversa da Rito Antico e Primitivo di Memphis-Misraïm (R.A.P.M.M.) che identifica la discendenza Papus-Teder-Bricaud-Chevillon-Dupont-Ambelain-Kloppel-Sylla. Differenza apparentemente minima agli occhi dei non addetti ai lavori che difficilmente riescono a distinguere le due filiazioni, ma di rilevante e sostanziale importanza per chi opera dentro i Riti Egizi.

 

Purtroppo i passaggi storici tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo hanno portato nocumento alle antiche correnti iniziatiche italiane. Molti Maestri si posero in silenzio, altri abbracciarono cause politico-sociali, altri ancora scelsero la via dell’esilio, lasciando così tanti discepoli orfani.

Mi riferisco a Amedeo Rocco Armentano (Ermete Cosentino - A.R.A.), emigrato in Brasile dove finì i suoi giorni terreni, a Leone Caetani (Ottaviano), emigrato in Canada, ad Arturo Reghini (Pietro Negri), esiliatosi a Budrio, a Ciro Formisano (Giuliano Kremmerz), ritiratosi a Beausoleil, ... e così via.

Umanamente è comprensibile la loro decisione di abbandono dell’attività esoterica, sarà stata anche dolorosa per loro, ma gli esiti nefasti di quel loro abbandono li stiamo ancora pagando: dalla proliferazione di fantasiose, false e inquinanti linee di discendenza, alla perdita d’interi archivi, veri e propri tesori di conoscenza.

Fortunatamente in territorio francese, come abbiamo visto, hanno saputo fare meglio dei nostri connazionali Padri, conservando e tramandando integra l’Arca Venerata d’italica origine.

Cosicché, il 18 marzo del 2009, tramite tre noti Grandi Ierofanti Internazionali e altri Patriarchi Grandi Conservatori di diretta, legittima e regolare Filiazione Papus-Teder-Bricaud-Chevillon-Dupont-Ambelain-Kloppel-Sylla, è stato ricostituito e ritualmente istallato il Sovrano Santuario Italiano, rientrando in terra natia l’autentica Aurea Tradizione del Rito Orientale di Memphis di Palermo, del Rito di Misraïm di Napoli, e del Rito Antico e Primitivo di Memphis-Misraïm, inclusi i 4 gradi degli Arcana Arcanorum. Grazie al rientro di quest’altissimo Deposito Iniziatico, conservato oggi sul nostro territorio nazionale esclusivamente dal Sovrano Santuario Italiano, l’Eggregore della Sovrana e Indipendente Loggia Madre “I Rigeneratori” è risorto con maggiore forza come la mitica Fenice che è rappresentata nel suo sigillo.

 

[1] Edward Eugene Stolper, Ars Quatuor Coronatorum Vol. 102

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Parsifal - Prelude - Wagner
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